lunedì 27 ottobre 2008

L'altro chiaro di luna

Fa rabbia guardarsi indietro e sentire ancora il terreno ruvido sotto la pancia.
Ti graffia ed è così incisivo da staccarti un brandello per volta la dignità. Quella conservata vicino al cuore. E ti crogioli nell’umiliazione di quel dolore, quasi te ne compiaci. Perché a volte si pensa che quel che brucia ha un valore troppo alto per poter lasciarsi sfuggire anche l’ultimo granello di cenere.
Cazzate. Solo un mare di cazzate.
La verità è che ci sono “contingenze” che ti rendono schiavo dei tuoi stessi desideri e non riesci a capire che sono solo tra le più effimere delle illusioni. E quando riesci a guardarli dall’altro chiaro di luna allora ti accorgi di quanta te hai perso per strada. O peggio l’hai consegnata a qualcuno o qualcosa che non te la restituirà più.
Ma questo è il gioco perverso degli amori sbagliati, degli sguardi deviati, delle parole sprecate. E non si impara mai. Quel che si può fare è imparare a reinventarsi, finchè se ne ha la forza. E credere che c’è sempre, ma proprio sempre una via di uscita. Dove porterà non si sa. Tutto sta nel saper aspettare.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

... colpita e affondata...

Anonimo ha detto...

gragra.. mi mancassi.. come stassi?

Anonimo ha detto...

io bene, oggi grane al lavoro e, di tanto in tanto un occhio alla posta [:D]...