mercoledì 21 maggio 2008

L'appuntamento

Ci sono giornate in cui è sorprendente la speditezza con cui procede il tuo studio. Pagine e pagine macinate una dopo l’altra, e non importa se fuori c’è un martello pneumatico che perfora la strada e gli operai che urlano a suon di fonemi per lanciarsi messaggi crittografati; il bambino dei vicini che per qualche motivo inconsulto non è andato a scuola e ha deciso di giocare ai soldatini nel terrazzino su cui si affaccia la tua finestra ( spalancata per il primo caldo della bella stagione) e i ragazzi (matricole) del piano di sotto che, appena svegli, mettono musica metal a palla, perché solo così possono riprendersi dal sonno interrotto prematuramente ( che in fondo alzarsi a mezzogiorno è uno sforzo disumano). Insomma, nonostante l’inquinamento acustico intorno a te abbia raggiunto i 90 decibel, tu, armata di matita, righello, pennarelli di 5 gradazioni diverse di rosso ed evidenziatore giallo, sei con la faccia a 5 cm dal libro e risollevi la testa solo per tracannare acqua alla bottiglia.
Nulla può fermarti, questa volta all’esame ci arrivi pure con due ripassi….
Ma proprio nel mentre della comprensione illuminante di un concetto, che per giorni e giorni ti ha bruciato le sinapsi, squilla il tuo cellulare.
Con fare infastidito allunghi il braccio e senza nemmeno guardare il display, con tono quasi sprezzante rispondi:
-“Pronto”
-“ Ciao, ti disturbo?”
Con una prontezza di riflessi inaudita che ti permette di riconoscere l’interlocutore, reimposti la modulazione della voce e dici:
-“No no figurati…ero in pausa studio”
E insomma, il dialogo prosegue fino a che lui non ti invita ad un concerto jazz quella stessa sera. Dopo aver dato conferma, riattacchi e da quel momento in poi sai che tutti i tuoi buoni propositi di studio matto e disperato verranno irrimediabilmente rasi al suolo, perché hai davanti a te solo un pomeriggio per prepararti.
E allora colta da un attacco di panico, eccitato da sfumature di isteria, ti fiondi nel bagno ed è proprio lì che ti rendi conto del degrado fisico a cui ti sei ridotta.
Specchio infame, non te la do vinta…Ti sciogli i capelli, sicura che i tuoi meravigliosi ricci riscatteranno i tuoi gitani lineamenti, ma ahimè, il pinzone a 20 denti ha praticamente reso la tua chioma una massa compatta e lanosa che segue una linea sinusoidale, che si appiattisce sulla nuca e si rigonfia tra il collo e le spalle.
Gli occhi cerchiati di un nero con riflessi violacei e ingrossati da due borse, che sembra che hai passato le ultime tre notti a fumare canne e a leggere Proust; la pelle così disidratata da assumere le fattezze di un pesce squamoso.
Sei disperata, ma non getti la spugna, sicura che una doccia ristoratrice ti riporterà agli antichi splendori. E poi, consiglio della rubrica bellezza di Cosmopolitan, quando i segni della stanchezza ti imbruniscono il viso, allora bisogna puntare su un abbigliamento che valorizzi il tuo fisico…

...Il tuo fisicooo????

Un’analisi attenta e approfondita richiede uno specchio a figura intera e lì la partita tra te e quell’essere amorfo che pretende di essere la tua immagine si fa davvero dura:
quante vaschette di gelato ho divorato per ottenere questo effetto di “rotolone sblusato” sui jeans?? E bastano solo 15 giorni di inattività fisica per far assumere ad un fondoschiena più o meno sodo la consistenza di una crème brullè?? E quel brufolo che sembra lampeggiare sul tuo florido decolleté quando e perchè è comparso???
Nel pieno dello sconforto ti infili sotto la doccia, sapendo che una volta fuori di lì dovrai impegnarti in un’azione di restauro degna dei migliori lavori di recupero del patrimonio artistico di una nazione.
Rovisti nervosamente nell'armadio, cercando l'accostamento che meglio sintetizza il principio fondamentale del primo appuntamento: "sobria ma sensuale".
Giunta alla decisione, ti vesti e spalanchi l'anta dell'armadio che cela lo specchio...ti guardi, ti giri, profilo destro, profilo sinistro....vabbè, può andare.
Trucco apparentemente leggero ma che solo tu sai quanti strati di fondotinta, cipria e terra si alternano sulla tua faccia, ricci perfettamente incerati e laccati, 10-15 spruzzi di Burberry che se lascia la scia fa molto più donna...e sei pronta.
Con passo traballante a causa dei tacchi 5 cm (di più non puoi osare altrimenti rischi di fratturarti le caviglie) e con minimo mezz'ora di ritardo raggiungi il luogo dove avete appuntamento e con fare serafico lo saluti:
-" ciao...scusa il ritardo...è che stavo studiando e non mi sono resa conto dell'orario".

Per fortuna che tutto ciò vale solo per il primo appuntamento...

4 commenti:

Unknown ha detto...

Chissà quante di noi si saranno trovate nella stessa situazione di degrado umano pre-esame....in fondo è anche questo il bello di essere studente.
Vedo che la tua ironia e il tuo spirito nn ti mancano nemmeno quando scrivi e mi fa piacere che ti sia lancita nel variegato mondo della teconologia...è un modo come tanti (se nn oggi il migliore) per trasmettere sensazioni e emozioni e tu riesci sempre a farlo nel migliore dei modi.
Ti voglio bene.....

Anonimo ha detto...

Ti assicuro che Men's Health fa più danni di Cosmopolitan !
Che bella cosa l'ironia

Anonimo ha detto...

Mentre leggevo non c'è una parola che non si sia tradotta in immagine nella mia mente...soprattutto quando reimposti la modulazione della voce,sto ridendo ancora!!
L'entusiasmo di questa nuova esperienza virtuale è contagiante,visti i primi risultati spero non ti abbandoni presto...ciao scema!Antonella

Anonimo ha detto...

mon amour, smettila di infierire sul rotolo sblusato sul jeans...
E' l'emblema del tuo spirito bucolico e fa molto femmina rustica, figlia della madre terra, cresciuta tra campi arati e baciole d'asino..dovresti apprezzarlo.
scherzi a parte mi piace molto la tua "penna" e sono felice che tu abbia trovato un angolino virtuale in cui esprimere quello che sei da sempre,un coacervo morbidoso di dolcezza, polemica, pathos ed ironia.
tanti beci.
Cecia