sabato 7 febbraio 2009

Rien pas

E' strano come il tempo distorca le cose.

Ed è ancora più inspiegabile come la mente distorca il tempo, nonchè le cose che appartengono ad un passato evidentemente troppo invecchiato. Attempato. Perciò dimenticato. 

Perchè  dimenticare è forse il fine ultimo di chi vuole ricominciare. Non a caso pure per gli affetti appassiti si usa lo stesso rimedio.
Un più o meno lento ma irreversibile delay: la pellicola dei ricordi si riavvolge, quando non si taglia a pezzetti. E allora li si lascia perdere nel vento, come le foglie secche che volteggiano nella danza d'autunno. 

Cosa resta?

Il ricordo compiaciuto di un paio di occhi nocciola che fissano le tue mani. Perchè i tuoi gli facevano paura. Paura che svelassero il mistero. Il segreto.

Poi arriva l'oggi. E le parole valgono più degli sguardi.
Sadicamente deridono le tue immagini, gelosamente custodite nell'angolo più luminoso della tua memoria. 
E le distruggono, le polverizzano. 

Capisci solo ora perchè i suoi occhi sfuggivano ai tuoi: nè misteri, nè segreti. 
Ma potevano scoprire l'inganno

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come mi piacciono questi tuoi post...
E come sono d'accordo... Tempo fa scrissi che i ricordi non sono delle istantanee, non restano fissi, li plasmiamo. Ma senza dubbio il ricordo è il rifugio per chi vuol ricominciare.

Anonimo ha detto...

Hai descritto alla perfezione uno stato d'animo che ho sperimentato, complimenti.