lunedì 14 dicembre 2009

The day after

C’era una strana calma stamattina sul metrò.
Un silenzio innaturale, interrotto solo dall’apertura delle porte ad ogni fermata e dai passi nemmeno troppo affrettati della gente. Un’aria dimessa, stanca, per certi versi ossequiosa. I posti a sedere erano tutti occupati, così ho preferito tenermi vicino l’uscita, attaccata al poggiamano sul lato destro. Sguardi rapidi e bassi circolavano tra la gente in piedi. Tra quelli seduti non c’era nemmeno uno che leggeva.
Guardo l’orologio: 11.14
Stridio dei freni sulle rotaie. Frenata. Lanza, fermata Lanza.
Inciampo nel volto di una signora, quando lei è ancora sulla banchina. Sale sul metrò dalla porta in fondo al vagone. Una bella donna, sui sessanta. Porta un giornale con sè, mi pare sia Il Giornale.
Si siede. Accavalla le gambe, i pantaloni le salgono fino a scoprire la caviglie e a mostrare un calzino grigio.
Piega il cartaceo sulle sue gambe: lo fa con aria di stizza.
E sbuffando si volta allo studente accanto a sé e sussurra:
“Mi ha fatto quasi pena, umanamente pena”.
La violenza non è mai giustificabile, ma per un attimo ho temuto che quell’aria funerea fosse il segno di un martirio che proprio non ci sta.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

un po' moscietta!!! c'è qualcosa dentro di noi cheè sbagliato e non ha limiti...

Cielo ha detto...

uuuuuuuu.. il calzino che cattura il tuo sguardo!!!
Ciao tesorina, ti abbraccio tutta, ricci compresi!

Cielo ha detto...

Che poi ti dico.. Io sono sinistrata sinistrosa.. La prima reazione nel vedere la faccia del Cav. tutta aperta è stata una risata satanica e il pensiero "era ora che qualcuno lo facesse". Ecco, il pensiero di pancia, è stato questo. Non lo nego affatto. Poi, dopo cinque minuti, ho pensato, ho acceso il cervello e constatato che è successa una cosa triste. Socialmente triste. Perché se questo primo ministro ci fa questo effetto esasperato significa che stiamo esaurendo le vie della ragione..
E poi mi sono rattristata, perché sì, la violenza non si accetta. Mai.
E poi mi sono rattristata molto. Perché Tartaglia pagherà. Come ha pagato Jean Valjeant che rubava per fame.
Ecco, siamo i nuovi miserabili...

mikado ha detto...

Mari...quanto siamo sulla stessa linea d'onda io e te????
La sera dell'"incidente" ero in macchina, di ritorno da una splendida gita.E anche io ho riso,e ho pensato "ben gli sta". Poi, fortunatamente, il maligno mi ha lasciato libera. E ho metabolizzato.
La violenza è inammissibile e gli esaltati ci saranno sempre.
Il punto è capire quanto sia diventato profondo questo disagio. Dove può portare.
E giocare a fare i pazzi violenti e i martiri non credo sia l'atteggiamento giusto con ui affrontare un certo stato d'animo.
Quello che è accaduto dovrebbe far pensare tutti. Soprattutto la "parte lesa".

Cielo ha detto...

Passare a ritirare il regalo sotto il Cielo, plis!

Luce ha detto...

Ciao cara,
come stai?? com'è iniziato questo nuovo anno? Io sono stata molto incasinata in questo periodo (amore compreso :-) ) e non ho più aggiornato nemmeno il blog. Da ieri, però, ho ripreso a scrivere e l'ho fatto sul mio nuovo blog www.vitadastragista.it Mi farebbe piacerissimo sapere cosa ne pensi e se lo inserissi nel tuo blog roll al posto di quello vecchio. grazie mille e a presto!
un abbraccio
Luce

Anonimo ha detto...

....ottima la Cassola!!!

Anonimo ha detto...

ma un pezzo sul pigiama antistupro?

Anonimo ha detto...

ma un post sul pigiama anti stupro?